Guida alla pianificazione pensionistica svizzera

(LPP, 3° Pilastro) per i Liberi Professionisti nel 2025

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Passare al lavoro autonomo in Svizzera comporta innegabili vantaggi: flessibilità, indipendenza e la libertà di costruire qualcosa di proprio. Ma comporta anche responsabilità a cui i dipendenti raramente pensano, prima tra tutte la pianificazione pensionistica.

Quando si lascia un impiego tradizionale, nessuno contribuisce più silenziosamente alla cassa pensione. La rete di sicurezza strutturata che un tempo operava in background ora richiede la vostra attenzione e capacità decisionale. Questa guida fornisce una panoramica completa del funzionamento del sistema previdenziale svizzero per i lavoratori autonomi, con particolare attenzione al secondo pilastro (LPP) e al suo confronto con il pilastro 3a.

Tutti i dati e le soglie riportati in questa guida riflettono il quadro normativo del 2025, in quanto tali valori vengono aggiornati periodicamente dalle autorità svizzere.

Comprendere il sistema svizzero dei tre pilastri

Il sistema pensionistico svizzero si basa su tre pilastri distinti, ognuno dei quali ha uno scopo specifico: garantire la sicurezza finanziaria dei pensionati.

⭐Il Primo Pilastro: AVS/AVS

Il primo pilastro è costituito dall'assicurazione federale per la vecchiaia e i superstiti (AVS in francese, AHV in tedesco). Si tratta di un sistema a ripartizione finanziato dai contributi dei lavoratori e dei loro datori di lavoro. È obbligatorio per tutti coloro che vivono o lavorano in Svizzera, compresi i lavoratori autonomi.

Il primo pilastro è concepito per coprire le spese di sostentamento di base durante la pensione, nient'altro. Per le persone con una storia contributiva completa (44 anni per gli uomini, 43 per le donne), la rendita AVS massima nel 2025 ammonta a circa CHF 2.450 al mese per una persona sola. La maggior parte delle persone riceve una rendita leggermente inferiore, a seconda della storia contributiva e del reddito medio nel corso della vita lavorativa.

Per i liberi professionisti, i contributi AVS sono calcolati in base al reddito netto da lavoro autonomo e seguono una scala mobile. Chi guadagna più di circa CHF 60.500 all'anno versa l'aliquota massima del 10,6% sul proprio reddito (inclusi i contributi ad altri regimi del primo pilastro, come l'assicurazione per l'invalidità).

⭐Il Secondo Pilastro: LPP (Previdenza Professionale)

Il secondo pilastro comprende gli istituti di previdenza professionale, noti come LPP (Loi sur la prévoyance professionnelle) in francese o BVG (Berufliche Vorsorge) in tedesco. Per i dipendenti, l'adesione è obbligatoria una volta che il loro stipendio annuo supera una soglia minima.

L'obiettivo combinato del primo e del secondo pilastro è quello di garantire ai pensionati circa il 60% del loro ultimo stipendio, sufficiente a mantenere il loro tenore di vita abituale e non semplicemente a sopravvivere.

A differenza del modello di ripartizione del primo pilastro, il secondo pilastro funziona secondo il principio di capitalizzazione: i contributi si accumulano in conti individuali, vengono investiti dalle casse pensioni e infine convertiti in prestazioni pensionistiche.

⭐Il Terzo Pilastro: Risparmio Privato

Il terzo pilastro comprende il risparmio privato volontario, suddiviso in due categorie:

  • Pilastro 3a: Risparmio pensionistico fiscalmente agevolato con limiti di contribuzione annui e restrizioni sui prelievi
  • Pilastro 3b: Risparmio e investimenti completamente flessibili senza alcun trattamento fiscale speciale (oltre alla normale tassazione patrimoniale)

Per i dipendenti, il terzo pilastro funge da integrazione al primo e al secondo pilastro obbligatori. Per i liberi professionisti, diventa spesso il principale strumento di risparmio pensionistico.

Come funziona il secondo pilastro per i dipendenti

Prima di esaminare la prospettiva dei lavoratori autonomi, è utile comprendere come funziona la LPP nella sua forma "standard" per i dipendenti. Questo fornisce un contesto per le differenze che i liberi professionisti incontrano.

✔️ Requisiti di ammissibilità

Per i dipendenti, nel 2025, la copertura del secondo pilastro diventa obbligatoria quando:

  • Il dipendente versa già contributi all'AVS tramite il proprio impiego
  • Lo stipendio annuo supera CHF 22.680 (soglia di ingresso per il 2025)
  • Il dipendente ha compiuto 17 anni per la copertura dei rischi (decesso e invalidità) o 25 anni per i risparmi pensionistici

I datori di lavoro devono affiliarsi a una cassa pensione e assicurarsi che i propri dipendenti aventi diritto vi aderiscano. Il dipendente non ha scelta in merito: l'adesione è automatica e obbligatoria.

✔️ La deduzione di coordinamento

Un concetto chiave nel meccanismo del secondo pilastro è la deduzione di coordinamento. Poiché il primo pilastro fornisce già una parte del reddito pensionistico, il secondo pilastro è concepito per assicurare solo la parte di stipendio non ancora coperta dall'AVS.

Nel 2025, le soglie rilevanti sono:

Parametro Importo (CHF)
Deduzione di coordinamento 26.460
Soglia d'ingresso 22.680
Stipendio massimo assicurato 90.720
Stipendio minimo coordinato 3.780
Stipendio massimo coordinato 64.260

Lo stipendio coordinato, ovvero l'importo effettivamente soggetto a contributi LPP, si calcola sottraendo la deduzione di coordinamento dallo stipendio annuo lordo:

Stipendio coordinato = Stipendio lordo annuo − 26.460

Ad esempio, un dipendente che guadagna 85.000 CHF all'anno percepirebbe uno stipendio coordinato di 58.540 CHF. Un dipendente che guadagna 150.000 CHF sarebbe limitato allo stipendio coordinato massimo di 64.260 CHF ai fini della copertura obbligatoria (sebbene molte casse pensioni offrano una copertura sovraobbligatoria oltre questo limite).

✔️ Aliquote contributive basate sull'età

La legge svizzera sulla previdenza professionale stabilisce aliquote contributive minime che aumentano con l'età, riflettendo l'orizzonte di investimento più breve a disposizione dei lavoratori più anziani. Questi accrediti di vecchiaia rappresentano la quota di risparmio dei contributi:

Fascia d'età Aliquota dell'accredito di vecchiaia
25–34 anni 7%
35–44 anni 10%
45–54 anni 15%
55–65 anni 18%

Queste percentuali si applicano allo stipendio coordinato. Oltre agli accrediti pensionistici, i fondi pensione addebitano premi per la copertura dei rischi (invalidità e decesso) e per i costi amministrativi. I contributi totali superano quindi le aliquote degli accrediti pensionistici indicate sopra.

Per i dipendenti, la legge impone ai datori di lavoro di versare almeno la metà dei contributi totali. Molti datori di lavoro contribuiscono volontariamente oltre il minimo, il che rappresenta una componente preziosa della retribuzione complessiva.

✔️ Calcolo delle prestazioni pensionistiche

Al momento del pensionamento, il patrimonio pensionistico accumulato può essere convertito in una rendita vitalizia utilizzando il tasso di conversione. Per la parte obbligatoria del patrimonio del secondo pilastro, la legge svizzera prescrive un'aliquota di conversione del 6,8%.

La rendita annua è calcolata come segue:

Rendita annua = Avere di vecchiaia accumulato × Aliquota di conversione

Un pensionato con un patrimonio obbligatorio LPP di CHF 400.000 riceverebbe:

400.000 × 6,8% = CHF 27.200 all'anno (circa CHF 2.267 al mese)

È interessante notare che molti fondi pensione applicano aliquote di conversione inferiori al patrimonio sovraobbligatorio e che è in corso un dibattito politico sulla riduzione dell'aliquota legale del 6,8% anche per il patrimonio obbligatorio, data l'aumento dell'aspettativa di vita e i bassi tassi d'interesse.

La posizione fondamentalmente diversa dei liberi professionisti

Per i lavoratori autonomi, il panorama della pianificazione pensionistica appare notevolmente diverso. Comprendere queste differenze è essenziale per prendere decisioni consapevoli.

✔️ Cosa resta obbligatorio

I lavoratori autonomi in Svizzera devono soddisfare i seguenti requisiti:

Primo pilastro (AVS/AI/APG)

Obbligatorio, con contributi basati sul reddito netto da lavoro autonomo

Secondo pilastro (LPP)

Completamente facoltativo

Terzo pilastro (3a e 3b)

Facoltativo, ma fortemente consigliato

Ciò significa che un libero professionista può legalmente operare esclusivamente con la copertura AVS, ma ciò comporta in genere un reddito pensionistico ben al di sotto di quello necessario per mantenere il proprio tenore di vita e lascia lacune significative nella protezione contro l'invalidità e il decesso.

✔️ Percorsi per la copertura del secondo pilastro

I lavoratori autonomi che desiderano aderire al secondo pilastro hanno diverse opzioni:

Fondi pensione delle associazioni professionali: Molte professioni gestiscono i propri regimi pensionistici. Medici, avvocati, architetti, ingegneri, farmacisti e altre professioni regolamentate dispongono spesso di fondi consolidati che accettano membri che esercitano in modo indipendente. Questi fondi offrono in genere condizioni personalizzate in base ai modelli di reddito e ai percorsi di carriera della professione.

Fondazioni collettive per lavoratori autonomi: Diverse fondazioni pensionistiche si rivolgono specificamente ai lavoratori autonomi che non appartengono a un'associazione professionale. Tra questi figurano l'Istituto Collettivo di Previdenza Professionale (Stiftung Auffangeinrichtung BVG) e fornitori specializzati come quelli offerti dalle principali compagnie assicurative e banche.

Affiliazione al fondo pensione dei dipendenti: i liberi professionisti che impiegano personale e devono quindi gestire un fondo pensione per i propri dipendenti possono spesso assicurarsi con lo stesso regime. Questa opzione offre semplicità amministrativa, ma richiede innanzitutto la presenza di dipendenti.

Ogni opzione presenta strutture contributive, approcci di investimento, disposizioni di copertura del rischio e livelli di costo specifici. Si consiglia di confrontare più offerte prima di impegnarsi.

✔️ Sostenimento di entrambe le quote di contribuzione

Una differenza pratica fondamentale per i lavoratori autonomi è che devono versare sia la quota a carico del datore di lavoro che quella del dipendente dei contributi. Mentre un dipendente potrebbe beneficiare di una detrazione del 7% dallo stipendio, a cui si aggiunge un contributo del datore di lavoro del 7% (14% totale), un libero professionista versa l'intero 14% con risorse proprie.

Ciò raddoppia di fatto il costo visibile della partecipazione al secondo pilastro rispetto a quanto i dipendenti vedono detratto dalla loro busta paga. Tuttavia, l'intero importo rimane deducibile dalle tasse e il lavoratore autonomo beneficia appieno dei risparmi accumulati.

✔️ Implicazioni fiscali

Il trattamento fiscale della partecipazione volontaria alla LPP rappresenta una delle sue caratteristiche più interessanti per i liberi professionisti:

deduzioni fiscali: tutti i contributi a un regime volontario del secondo pilastro sono interamente deducibili dal reddito imponibile, riducendo sia l'imposta federale che quella cantonale/comunale sul reddito. Per una persona con un'aliquota fiscale marginale del 35%, ogni 10.000 CHF versati costano effettivamente solo 6.500 CHF al netto del risparmio fiscale.

Riduzione dei contributi AVS: Un vantaggio spesso trascurato è che i contributi ai fondi pensione riducono la base di reddito utilizzata per il calcolo dei contributi AVS. Nello specifico, solo la metà dei contributi ai fondi pensione viene considerata reddito soggetto ad AVS. Ciò genera un ulteriore risparmio di circa il 5% sull'importo escluso.

Opportunità di riscatto: Chi aderisce a un fondo pensione più avanti nella carriera, o il cui reddito è aumentato in modo sostanziale, può spesso versare ingenti contributi di "riscatto" in un'unica soluzione per colmare le lacune nei propri conti pensionistici. Questi riscatti sono deducibili dalle tasse nell'anno in cui vengono effettuati, creando significative opportunità di pianificazione per i redditi elevati.

Per i liberi professionisti con un reddito consistente, questi vantaggi fiscali possono rendere la partecipazione al secondo pilastro finanziariamente interessante anche prima di considerare l'aspetto della sicurezza pensionistica.

Calcolo dei tuoi potenziali contributi

Comprendere come funzionano concretamente i contributi aiuta a capire se la partecipazione al secondo pilastro sia appropriata per la propria situazione. La seguente metodologia si applica quando un istituto di previdenza utilizza le regole standard della LPP per la sua copertura obbligatoria.

✔️ Determinazione del reddito di riferimento

Il punto di partenza è il reddito netto da lavoro autonomo riconosciuto ai fini dell'AVS. Si tratta essenzialmente dell'utile della propria attività al netto delle spese aziendali legittime, ma prima delle deduzioni personali.

A titolo di esempio, si consideri un consulente freelance con un reddito netto annuo di 95.000 CHF.

✔️ Calcolo dello stipendio coordinato

Utilizzando la deduzione di coordinamento del 2025 di CHF 26.460:

Stipendio coordinato = 95.000 − 26.460 = CHF 68.540

Tuttavia, poiché questo supera lo stipendio coordinato massimo di CHF 64.260, la cifra è limitata a CHF 64.260 ai fini della copertura obbligatoria.

✔️ Applicazione delle aliquote basate sull'età

Per un consulente quarantenne, l'aliquota di accredito di vecchiaia applicabile è del 10% (fascia di età 35-44 anni):

Accredito di vecchiaia annuo = 64.260 × 10% = CHF 6.426

Ciò si traduce in circa CHF 535 al mese di risparmi previdenziali puri.

Aggiungendo i premi di rischio e i costi amministrativi, i contributi mensili totali potrebbero raggiungere i CHF 600-700. L'importo esatto dipende dalla struttura dei costi del fondo pensione specifico e dall'entità della copertura del rischio inclusa.

✔️ Capire cosa si intende per "acquisto" con questi contributi

Oltre all'accumulo di capitale pensionistico, i contributi del secondo pilastro includono in genere:

  • Rendita di invalidità: spesso il 60-70% dello stipendio assicurato in caso di incapacità lavorativa
  • Prestazioni ai superstiti: pensioni per coniugi e figli superstiti in caso di decesso prima del pensionamento
  • Accumulo di capitale pensionistico: la componente di risparmio che finanzierà la pensione finale

Il peso relativo attribuito a ciascuna componente varia a seconda del fondo pensione. Alcuni piani privilegiano una solida copertura del rischio, altri massimizzano il risparmio pensionistico. È importante valutare questi compromessi in base alla situazione familiare e alla copertura assicurativa esistente.

Scenari illustrativi

Gli esempi seguenti illustrano i potenziali risultati in diverse circostanze. Queste illustrazioni si basano su ipotesi semplificate e non devono essere considerate risultati garantiti: i risultati effettivi dipendono dai rendimenti degli investimenti, dalle strutture tariffarie e da futuri cambiamenti normativi.

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Scenario A:
Grafico agli inizi della carriera

Profilo:
-Età: 32
-Reddito netto da lavoro autonomo: CHF 72.000
-Stipendio coordinato: 72.000 − 26.460 = CHF 45.540
-Assegno di vecchiaia (25–34): 7%

Contributi annui (quota di risparmio): CHF 3.188 (circa CHF 266/mese)

Proiezione su 33 anni fino alla pensione:
Ipotizzando un tasso di interesse accreditato dell'1,5% annuo (leggermente superiore all'attuale tasso minimo), questi contributi si accumulerebbero fino a circa CHF 140.000–150.000 di patrimonio pensionistico.

Con un tasso di conversione del 6,8%, ciò garantirebbe una rendita annua di circa CHF 10.000 (circa CHF 830/mese) dal solo secondo pilastro.

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Scenario B:
Consulente IT affermato

Profilo:
-Età: 42
-Reddito netto da lavoro autonomo: CHF 130.000
-Stipendio coordinato: Limitato a CHF 64.260 (poiché 130.000 − 26.460 = 103.540 supera il massimo)
-Assegno di vecchiaia (35–44): 10%

Contributi annui (quota di risparmio): CHF 6.426 (circa CHF 535/mese)

Proiezione su 23 anni fino al pensionamento:
Con un interesse annuo accreditato dell'1,5%, questi contributi si accumulerebbero fino a circa CHF 180.000–190.000 di patrimonio pensionistico.

Con un tasso di conversione del 6,8%, ciò garantirebbe una pensione annua di circa CHF 12.500 (circa CHF 1.040/mese).

Tuttavia, questo consulente potrebbe anche beneficiare di una copertura sovraobbligatoria (assicurando un reddito superiore a CHF 90.720) e potrebbe versare contributi di riscatto consistenti, aumentando potenzialmente in modo significativo l'importo finale della pensione.

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Scenario C:
Contributo massimo a lungo termine

Profilo:
-Età iniziale: 30 anni
-Reddito netto da lavoro autonomo: costantemente superiore a CHF 90.720
-Salario coordinato: massimo CHF 64.260 per tutta la carriera
-Periodo di contribuzione: 35 anni

Aliquota media ponderata dell'accredito di vecchiaia: circa il 13% (considerando il tempo trascorso in ogni fascia d'età)

Contributi totali stimati (quota di risparmio): circa CHF 292.000 in 35 anni

Accumulo previsto con interesse dell'1,5%: circa CHF 380.000–400.000

Rendita annua risultante: circa CHF 26.000–27.000 (CHF 2.150–2.250/mese)

Combinato con una rendita AVS completa di circa CHF 29.400 annualmente, questa persona riceverebbe un reddito totale del primo e del secondo pilastro pari a circa CHF 55.000–56.000 all'anno, avvicinandosi all'obiettivo di sostituzione del reddito del 60% che il sistema è progettato per raggiungere.

Il ruolo del Pilastro 3a nella pianificazione pensionistica dei liberi professionisti

Per i lavoratori autonomi, il terzo pilastro, in particolare il pilastro 3a, merita una seria considerazione, accanto o in sostituzione del secondo pilastro. Le regole differiscono notevolmente per chi non è affiliato a una cassa pensione.

✔️ Limiti contributivi più elevati per i lavoratori autonomi non affiliati

I limiti contributivi del pilastro 3a per il 2025 creano una dinamica interessante:

Situazione Contributo annuo massimo 3a
Affiliato a una cassa pensione CHF 7.258
Lavoratore autonomo senza cassa pensione 20% del reddito netto, fino a CHF 36.288

Un libero professionista con un reddito annuo di CHF 120.000 che sceglie di non affiliarsi a una cassa pensione può versare fino a CHF 24.000 al pilastro 3a, ovvero più del triplo di quanto sarebbe possibile con l'affiliazione a una cassa pensione.

Questo crea una vera e propria scelta strategica: aderire a un fondo pensione e accettare il limite inferiore del 3a, oppure rinunciare al secondo pilastro e massimizzare i contributi 3a.

✔️ Confronto tra approcci di investimento

I fondi del secondo pilastro operano secondo rigidi vincoli normativi. Devono mantenere determinati livelli di riserva, seguire linee guida conservative per l'allocazione delle attività e garantire un tasso di interesse minimo sulle attività obbligatorie (attualmente l'1,25%). La maggior parte dei fondi offre rendimenti compresi tra l'1 e il 3% nel tempo, con una volatilità limitata ma anche un potenziale di rialzo limitato.

I conti del pilastro 3a offrono una flessibilità di investimento molto maggiore. I moderni fornitori di fondi 3a consentono allocazioni azionarie dell'80-100%, consentendo ai partecipanti di ottenere rendimenti azionari a lungo termine. Su orizzonti trentennali, i portafogli ad alta componente azionaria hanno storicamente generato rendimenti significativamente più elevati rispetto agli investimenti in fondi pensione conservativi, sebbene con una volatilità corrispondentemente più elevata e senza garanzie.

La scelta implica un compromesso fondamentale tra sicurezza e potenziale di crescita.

✔️ Considerazioni sulla copertura dei rischi

Una differenza fondamentale spesso trascurata: la partecipazione al secondo pilastro include in genere l'assicurazione per l'invalidità e i superstiti come parte del pacchetto. Se un iscritto a un fondo pensione diventa invalido, riceve la pensione continuativa. In caso di decesso, il coniuge e i figli ricevono le prestazioni per i superstiti.

Il pilastro 3a non offre tale protezione. I risparmi accumulati sono disponibili agli eredi in caso di decesso del titolare del conto, ma non vi è alcun flusso di reddito continuativo per i superstiti. L'invalidità non comporta benefici speciali: il conto esiste semplicemente con il saldo accumulato.

I liberi professionisti che si affidano esclusivamente al pilastro 3a devono stipulare separatamente un'assicurazione per l'invalidità e un'assicurazione sulla vita se desiderano proteggere le proprie famiglie da questi rischi. Il costo di tale copertura dovrebbe essere considerato in qualsiasi confronto.

Quadro strategico

Scegliere il tuo approccio

Considerati i compromessi in gioco, come dovrebbe un libero professionista decidere tra la partecipazione al secondo pilastro, la massimizzazione del pilastro 3a o una combinazione di questi? L'approccio ottimale dipende dalle circostanze individuali.

✔️ Quando il solo pilastro 3a può bastare

Dare priorità al pilastro 3a rispetto al secondo pilastro ha spesso senso quando:

  • Il reddito è moderato o variabile: se il reddito fluttua in modo significativo, la flessibilità dei contributi 3a (è possibile contribuire meno negli anni di magra) è preziosa
  • Si ha un orizzonte di investimento a lungo termine: i liberi professionisti più giovani possono tollerare la volatilità del mercato del pilastro 3a e beneficiare di rendimenti attesi più elevati
  • Le esigenze di copertura del rischio sono già soddisfatte: se si dispone di un'adeguata assicurazione sulla vita e sull'invalidità tramite altri accordi
  • Si dà valore al controllo degli investimenti: il pilastro 3a consente di scegliere il fornitore e la strategia di investimento
  • La semplicità è importante: la gestione di un conto 3a è semplice rispetto alla scelta delle opzioni dei fondi pensione

✔️ Quando la partecipazione al secondo pilastro diventa interessante

Adesione a un fondo pensione è particolarmente sensata quando:

  • Reddito elevato e stabile: I vantaggi della detrazione fiscale sono proporzionali al reddito e i guadagni prevedibili rendono i contributi fissi gestibili
  • Hai bisogno di una copertura integrata dei rischi: Le prestazioni combinate per invalidità e superstiti offrono una protezione completa
  • Desideri le massime detrazioni fiscali: I contributi LPP più i riscatti possono superare quanto consentito dal solo pilastro 3a
  • Preferisci un risparmio strutturato: I contributi fissi offrono quella disciplina che il risparmio autogestito potrebbe mancare
  • Sei più vicino alla pensione: La minore volatilità degli investimenti nei fondi pensione diventa più appropriata man mano che l'orizzonte di investimento si riduce

✔️ L'approccio combinato

Molti liberi professionisti affermati adottano infine una doppia strategia:

  • Mantenere la partecipazione al secondo pilastro per la copertura dei rischi e risparmi fiscalmente agevolati con bassa volatilità
  • Contribuire al pilastro 3a (il limite inferiore di CHF 7.258 applicabile con l'affiliazione a un fondo pensione) per ulteriori risparmi fiscalmente agevolati con un maggiore potenziale di crescita

Questo approccio sacrifica un certo margine di contribuzione rispetto a il massimo 3a senza fondi pensione, ma offre un'esposizione diversificata sia ai risparmi pensionistici conservativi che a quelli orientati alla crescita.

Passaggi pratici per l'implementazione

Per tradurre questo quadro in azione è necessaria una valutazione sistematica della situazione e delle opzioni disponibili.

✔️ Valutazione della tua situazione attuale

Inizia raccogliendo le informazioni chiave:

  • Reddito netto medio negli ultimi due o tre anni (per la valutazione della stabilità del reddito)
  • Età attuale e anni previsti fino al pensionamento
  • Patrimonio pensionistico esistente in qualsiasi pilastro (storico contributivo AVS, eventuale secondo pilastro esistente da precedenti impieghi, conti 3a esistenti)
  • Situazione familiare e persone a carico che necessitano di protezione
  • Copertura assicurativa attuale per invalidità e decesso

✔️ Valutazione delle tue priorità

Classifica l'importanza di diversi fattori per la tua situazione:

  • Riduzione fiscale nell'anno in corso
  • Protezione dal rischio per invalidità e decesso
  • Performance degli investimenti e potenziale di crescita
  • Flessibilità negli importi e nelle tempistiche dei contributi
  • Semplicità di gestione

✔️ Ricerca delle soluzioni disponibili Opzioni

Se si considera la partecipazione al secondo pilastro:

  • Verificare se la propria professione prevede un fondo pensione associato
  • Richiedere informazioni a due o tre fondazioni collettive al servizio dei lavoratori autonomi
  • Se si hanno dipendenti, verificare le condizioni del proprio fondo pensione per la partecipazione dei lavoratori autonomi
  • Confrontare le strutture contributive, i benefici di rischio, i livelli di costo e gli approcci di investimento

✔️ Prendere una decisione e attuarla

In base alla propria analisi:

  • Decidere l'approccio generale (secondo pilastro, solo 3a o combinato)
  • Selezionare fornitori specifici
  • Stabilire gli importi dei contributi e le scadenze di pagamento
  • Impostare trasferimenti automatici per garantire un risparmio costante
  • Documentare le motivazioni per riferimento futuro e revisione periodica

Punti chiave

Il passaggio dal lavoro dipendente al lavoro autonomo trasforma la pianificazione pensionistica da un processo automatico di background a una decisione strategica che richiede una gestione attiva.

Per i dipendenti, il secondo pilastro rappresenta un sistema obbligatorio e standardizzato. Per i liberi professionisti, diventa uno strumento facoltativo con vantaggi distinti – una copertura completa dei rischi, consistenti detrazioni fiscali e una disciplina strutturata del risparmio – a fronte di una ridotta flessibilità e di rendimenti attesi sugli investimenti inferiori rispetto alle alternative del pilastro 3a.

L'approccio ottimale varia a seconda delle circostanze individuali. I liberi professionisti all'inizio della carriera con un reddito modesto e variabile spesso traggono vantaggio dalla massimizzazione della flessibilità del pilastro 3a. I lavoratori affermati con redditi elevati trovano spesso la partecipazione al secondo pilastro interessante per i suoi vantaggi fiscali e la protezione integrata. Molti alla fine adottano strategie combinate che sfruttano entrambe le opzioni.

Qualunque sia l'approccio scelto, il punto essenziale è questo: come libero professionista, la tua sicurezza pensionistica dipende interamente dalle decisioni che prendi oggi. Il sistema svizzero offre ottimi strumenti per costruire un reddito pensionistico, ma a differenza di quando eri dipendente, nessuno utilizzerà tali strumenti per te.


Questa guida fornisce informazioni generali sul sistema pensionistico svizzero e non deve essere interpretata come una consulenza finanziaria o legale personalizzata. Le circostanze individuali variano e si consiglia di consultare consulenti qualificati che conoscano la vostra situazione specifica prima di prendere decisioni importanti in materia di pianificazione pensionistica.